TEDxUNISALERNO
NON ESISTE L’IMPOSSIBILE…
Si abbassano le luci in sala, e inizia la magia. In realtà, per me la magia del TEDxUnisalerno è iniziata qualche settimana prima, quando davanti allo specchio studiavo dopo tanto tempo un flusso mano-oggetto che non mettevo in pratica da un po’. Certo, non ho mai smesso di “magicare” anche in piccolo, ma tornare a farlo su un palco è tutta un’altra cosa…
La mia avventura con il TEDx è iniziata in estate, per la curiosità di capire che cosa si stesse iniziando a muovere proprio a due passi da casa mia, all’Università degli Studi di Salerno, un luogo che non ho frequentato da studente ma dove un po’ di tempo fa sono entrato insieme alle fidate telecamere del mio Mukko Pallino per ascoltare chi di un format per ragazzi ha fatto un caso studio, e sono tornato grazie alla Nuova Scuola Medica Salernitana, che è tra i partner scientifici del format MEDICOM. Ho incontrato il Team Speaker di TEDxUnisalerno, composto interamente da ragazzi che vivono ogni giorno il campus e si sono insieme adoperati per trasformare in realtà un progetto che, mi raccontavano, parte dal lontano 2021.
Il tema è presto rivelato: “Hands on”, metterci le mani, un imperativo etico del gergo hacker che invita a smantellare la materia per capirla meglio, per farla propria, per interpretarla secondo il proprio linguaggio unico.
E tra le mie “materie” preferite ci sono la magia e la comunicazione, che sono proprio due linguaggi unici che ho potuto imparare a maneggiare in parallelo negli anni, scoprendo simile sia la loro natura e quanto importante sia la meraviglia che provocano in entrambi i casi. Sono anche i temi che ho portato sul palco dell’incontro, e anche se per ora devo mantenere ancora il segreto, penso proprio che a breve potrò mostrare esattamente di cosa parlo…
Il TEDx mi ha riportato un po’ indietro negli anni, emotivamente oltre che cronologicamente. A fine speech, a microfoni spenti e omaggio di rito consegnato, sono stato travolto letteralmente e metaforicamente dall’energia e dall’entusiasmo dei ragazzi che hanno messo un evento internazionale alla portata di chi costruisce il proprio futuro a partire dalla propria terra. Nel teatro di ateneo dell’Unisa, ho potuto ricordare quanto la meraviglia sia stata per me l’inizio di tutto, e quel “plus” che cerco di portare con me in ogni lavoro.